Eccomi in versione mamma mucca a scrivere di un argomento sul quale è stato detto e scritto di tutto e di più. Io ovviamente, ora che mi ci trovo voglio dire la mia.
Quando è nata Elly, ormai quattro anni fa, avevo letto libri, avevo le mie idee idilliache riguardo il latte materno e sapevo che avrei allattato. Dico idilliache perchè la parte: dolore al seno, mastiti, ingorghi, poppate notturne nostop e quant'altro di negativo non era stato minimamente contemplato.
Dunque ho allattato Elly fino a 14 mesi, a richiesta diurna e notturna.
Il problema è stato che verso i 4 mesi la pediatra (poi subito cambiata) mi consigliò di allattarla di più e soprattutto la notte perchè la piccola quel mese era cresciuta di meno (maledetti percentili!!!). E così, più o meno allegramente, entrammo in quel circolo vizioso di minisonnellini e di tetta 24 ore su 24. Ma io ero fiduciosa e dentro di me pensavo:"tanto a 6 mesi inizio lo svezzamento e basta tette"... naturalmente non fu così! Iniziai lo svezzamento troppo presto (capii dopo!): a 5 mesi con frutta e pappe lattee, a 6 mesi passai alle pappe con brodo.
Elly non era pronta, io ero imbranata, consigli del pediatra zero, e le mie "leccornie" vennero spesso buttate direttamente nel bidone, con enorme frustrazione della sottoscritta.
Poi arrivò l'estate: il caldo, i denti, i primi passi... insomma ogni motivo era buono per non mangiare di giorno e poppare di notte. Ero abbastanza disperata (e fu così che approdai in rete, ma questa è un'altra storia...).
Arrivò settembre ed iscrissi Elly al nido: dopo una settimana mangiava, si mangiava proprio tutto e con gusto e le maestre mi intimarono di smettere di darle il mio latte di notte e di comprare assolutamente un ciuccio... Cosa fa una madre inesperta e soprattutto insicura: esegue.
Fu così che a 14 mesi da un giorno all'altro dissi a Elly che le tette non c'erano più e devo dire, con mia enorme, ma veramente enorme, sorpresa, che lei non si scompose affatto, ero più io a dispiacermi... e comprai anche il ciuccio che fece questa apparizione fugace nella sua vita, credo che servisse esclusivamente alle maestre per farla smettere (spero) di piangere quand'era all'asilo.
Dopo 3 anni ecco che arriva la piccola Arianna. Con lei volevo essere diversa, con alle spalle l'esperienza di mamma, di libri, di ostetriche, di altre mamme amiche della vita quotidiana e della rete. E sicuramente lo sono stata, anzi lo sono tutt'ora. Ho allattato dal primo giorno, fino a tre mesi anche ogni ora, ma non mi importava, cercavo sempre di capire i suoi bisogni e spero di averlo fatto. Lei dopo i 3 mesi ha preso da sola un buon ritmo, sia diurno che notturno e cresceva a vista d'occhio. Io pur con ingorghi varii e qualche mastite ero tranquilla.
Durante la visita dei 5 mesi il pediatra mi ordina di iniziare lo svezzamento. Io l'ho decisamente ignorato. Ho iniziato a far assaggiare un po' di tutto ad Arianna, a farla stare seduta al tavolo con noi e quando ho visto un vero e proprio eccitamento da cibo, ho provato la prima pappa, con brodo, semolino e parmigiano, intanto lei aveva compiuto 6 mesi.
Con Arianna non ho mai buttato via un grammo di pappa, ho seguito il mio istinto e basta. A 7 mesi eravamo a due pasti al giorno e tutto il resto tetta. A 8, ovvero pochi giorni fa, ho tolto anche la merenda pomeridiana e ora rimane solo la notte.
Per me vedere una cucciola attaccata al seno è bellissimo e la sera quando l'addormento così, penso che non vorrei smettere, che mi sembra che questi 8 mesi sono volati, che lei ancora è piccola e ha bisogno di me. In altri momenti, quando sono stanca, quando mi guardo allo specchio e non riesco a vedere la donna ma vedo solo una mamma esausta, con due tette cadenti (ebbene si è così che sono, o sembrano...) allora mi dico che sarebbe meglio chiudere con l'allattamento, in fondo le ho dato tutto quello che potevo e ormai il suo sostentamento è il cibo vero e non il mio latte. Poi capitano notti come quest'ultima, in cui piange tanto (credo per il dente che sta spuntando), si sveglia mille volte (causa raffreddore terribile!) e la mia tetta riesce ad essere l'unico conforto accettabile.
Vi farò sapere come andrà a finire...